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A causa del coronavirus la speranza di vita è scesa ai livelli di 10 anni fa – Wired
Sorgente: A causa del coronavirus la speranza di vita è scesa ai livelli di 10 anni fa – Wired
Quasi 141 milioni di americani vaccinati, su 331. Tra i primi, 535 decessi attribuiti al Covid. Tra i non vaccinati, nello stesso periodo 206’099. 0.26% contro 99.74%. Per fare la giusta proporzione occorre considerare che la popolazione vaccinata è cresciuta gradualmente e nello stesso momento è diminuita quella non vaccinata. Meglio quindi non paragonare i dati finali ma farlo con la sommatoria. I dati non sono perfettamente allineati ma bisognerebbe anche tenere conto della parziale protezione della prima dose e quindi pochi giorni non sono significativi. Inutile cercare il pelo nell’uovo. Se il vaccino non funzionasse, tra i vaccinati dovremmo osservare 38’422 decessi. Visto che sono stati 535, la vaccinazione ha risparmiato 37’887 decessi. Qui un paio di esempi grafici. Seguono i dati CDC
Se la somministrazione della vaccinazione fosse stata fatta in modo ottimale guardando strettamente al rischio di perdere la vita per COViD-19, cioè vaccinando per primi gli anziani nella fascia 90 anni o più, si eviterebbero invece 13mila decessi e si aumenterebbe la speranza di vita di 42mila anni.
Se la somministrazione della vaccinazione fosse stata fatta in modo ottimale guardando strettamente al rischio di perdere la vita per COViD-19, cioè vaccinando per primi gli anziani nella fascia 90 anni o più, si eviterebbero invece 13mila decessi e si aumenterebbe la speranza di vita di 42mila anni.
Rispetto al totale dei decessi nel 2020, i decessi risparmiati rappresentano il 18,6%, quasi uno su cinque.
Nel fare queste stime ho considerato conservativamente che l’efficacia della vaccinazione sia 100%.
Le obiezioni che vengono fatte a questo ragionamento sono legate al fatto che sarebbe “ovvio” che debbano essere vaccinati per primi gli operatori sanitari che sono in “prima linea” nel “combattere” l’epidemia.
Non appare quindi giustificato dare assoluta precedenza, rispetto ai grandi anziani, al personale sanitario, composto per lo più da persone relativamente giovani. Come si vede nella tabella, un ventenne ha 0,0006% di probabilità di morire (1 su 160mila) mentre un novantenne, un po’ di più se maschio, ha una probabilità di morire del 2% (1 su 50). Di ventenni ne sono stati vaccinati 77mila, di grandi anziani un quinto.
Analizzando la tabella salta subito agli occhi un gender-gap difficilmente spiegabile a favore delle femmine che in complesso rappresentano oltre il 60% dei vaccinati. Ancora maggiore nel gruppo dei 90 anni o più, dove le femmine pur superando i maschi di solo 2,5 volte come numero, hanno avuto quasi 6 volte il numero di vaccinazioni.
Nella seconda tabella sono riportati dati analoghi non solo riguardo i decessi, ma aggiungendo a questi i casi critici o severi.
I ragionamenti sono molto simili.
Da qui, tuttavia, si evince ancora meglio che è vaccinando per primi gli anziani che si ridurrà il carico di ospedali e terapie intensive. Se lo si fosse fatto dall’inizio, questo calo sarebbe già sensibile oggi, visto che pare che anche la prima dose di vaccino conferisca un immunità limitata già dopo sette giorni.
Nota finale. Vista l’animosità che circonda questo argomento, risponderò con piacere, anche se nei limiti del possibile, ai commenti espressi in modo assolutamente cortese, soprattutto se contraddittori (mi piace la discussione). Sarò costretto a rinunciare a rispondere agli altri e a rinunciare anche ad avere ulteriori rapporti con chi li esprimerà.
How Covid-19 Will Change Aging and Retirement – WSJ
Mentre la pandemia semina il caos sulla nostra salute mentale e fisica, sta anche rimodellando silenziosamente il modo in cui gli americani affronteranno la pensione e la vecchiaia negli anni a venire. Il virus sta apportando cambiamenti radicali, principalmente “accelerando gli sviluppi già in corso”, afferma il medico e imprenditore Bill Thomas. Ad esempio, “l’isolamento delle persone anziane è stato a lungo un problema, ma Covid sta concentrando l’attenzione sul problema e aggiunge urgenza” per affrontarlo. Alcuni cambiamenti in serbo saranno stressanti. L’aumento dei disavanzi pubblici e il calo dei rendimenti obbligazionari stanno creando così tanta incertezza sul finanziamento del pensionamento che la maggior parte delle persone che possono continuare a lavorare lo faranno e il più a lungo possibile, afferma Laura Carstensen, direttrice del Center on Longevity della Stanford University. “Farà ripensare completamente alla pensione”, dice.
Sorgente: How Covid-19 Will Change Aging and Retirement – WSJ
Rapp Istat Iss morte e variazioni
Sorgente: Rapp_Istat_Iss.pdf
DECESSI PER COVID O CON COVID?Oggi ci manda una interessante analisi Mirko Celii, Post-doc bioinformatico presso Kaust University. DI MIRKO CELII. Abbiamo avuto meno morti che nel 2019? NO, NON E’ COSI’.E qui il grafico. La linea rossa è la mortalità media giornaliera dei 5 anni precedenti. La linea blu è la mortalità media giornaliera del 2020 (dati completi fino al 30 settembre). La linea verde rappresenta le morti di covid-19. La linea nera è la differenza fra la mortalità totale del 2020 e la media degli anni precedenti.I DATI Ogni giorno muoiono in media circa 1800 persone in Italia. Quando c’è un’ondata di covid-19, una media di 2500, ovvero il 30% in più. Al picco del covid si sfiorano i 3500 morti al giorno, il doppio rispetto a quando non c’è il covid (linea blu) Nei mesi di marzo, aprile e maggio, in Italia abbiamo avuto il 30% dei morti in più rispetto agli anni scorsi.Il 30% in più è tantissimo. Se i morti fossero “con covid” la linea blu sarebbe grosso modo parallela a quella degli anni precedenti, e quella nera sarebbe una linea piatta con valori che oscillano intorno allo zero.E invece NON’ E’ COSI. ANZI. Il picco dello scarto di mortalità rispetto agli anni precedenti (linea nera) è quasi il doppio del conteggio ufficiale dei morti per covid-19 a marzo (linea verde), e la differenza totale è di circa 50mila decessi al fronte di 33mila morti di covid-19. La mortalità per covid-19 è quindi tutt’altro che esagerata, nella prima ondata è stata sottostimata di un buon 30%. Non ci sono dati completi per la seconda ondata, nel riquadro in alto a destra ci sono i dati parziali di alcune città monitoriate, dove si vede uno scarto sulla media storica grossomodo equivalente rispetto al primo picco. Fino a settembre, nonostante un’ondata influenzale meno letale che negli anni precedenti, abbiamo avuto 41mila morti in più rispetto alla media storica, 6mila in pù rispetto ai decessi ufficiali per covid-19.L’8.6% in più. Da Marzo a Settembre abbiamo avuto ben 52mila in più, 16mila in più rispetto a quello ufficiale per covid-19.A fine anno rischiamo di arrivare al 15% di morti oltre la media storica, nonostante a gennaio e febbraio abbiamo avuto il 9% di morti in meno per l’influenza.Fonti: ISTAT per mortalità fino al 30 settembrehttps://www.istat.it/it/archivio/240401Ministero della Salute per i dati di monitoraggio per ottobre e novembrehttp://www.salute.gov.it/…/C_17_pubblicazioni_2981…#covid19#mortalità#letalità#decessi#analisidati#bigdata#dataanalysis