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Archivi categoria: aging/age/anziani

Quasi 530mila over 65 in più curati a casa ma dopo il 2026 mancheranno le risorse – Il Sole 24 ORE

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Comparison between FRAIL Scale and Clinical Frailty Scale in predicting hospitalization in hemodialysis patients | SpringerLink

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Pubblicato da su 15 aprile 2023 in aging/age/anziani, epidemiologia

 

Health at a Glance 2021 – OECD ocse statistiche

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In Italia 16 milioni di over 65 nel 2030: è il business della «silver economy»- Corriere.it

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Sorgente: L’Italia, la popolazione e la forbice europea • Neodemos

 
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Pubblicato da su 23 gennaio 2022 in aging/age/anziani, epidemiologia

 

Time to Eliminate Health Care Disparities in the Estimation of Kidney Function | NEJM

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Overdiagnosis of Chronic Kidney Disease in Older Adults—An Inconvenient Truth | Chronic Kidney Disease | JAMA Internal Medicine | JAMA Network

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Sorgente: La definizione di malattia renale cronica: occorre considerare l’età renale nel contesto di una popolazione sempre più longeva – GIN

 

l Regno Unito vieterà la pubblicità diurna di cibo spazzatura in TV e online

l Regno Unito vieterà la pubblicità diurna di cibo spazzatura in TV e online? Gli altri paesi dovrebbero fare lo stesso se sono seri nella lotta contro l’obesità infantile
La Gran Bretagna vieterà le pubblicità che promuovono cibo ad alto contenuto di grassi, sale e zucchero* dalla televisione durante il giorno e su Internet come parte del suo impegno per combattere l’obesità e incoraggiare un’alimentazione sana.
La News and Media Association si è detta molto delusa dalla decisione. “Invece di affrontare il problema dell’obesità infantile, questa misura draconiana danneggerà gli editori dei media che si affidano alle entrate pubblicitarie per finanziare il giornalismo che ci tiene tutti informati”, ha affermato Sayra Tekin dell’NMA.
In realtà, questa è invece un’ottima notizia. Esiste ampia e solida evidenza sulla relazione tra consumo di cibi spazzatura e obesità e sull’importanza di politiche governative capaci di influenzare i comportamenti, specie quelli di bambini e adolescenti.
Anni fa, Thom Hartman e poi Abby Martin m’invitarono su RT per parlare del ruolo delle politiche pubbliche nel contrastare l’obesità e di uno studio pubblicato assieme a Anne Kouvonen e David Gimeno sul Bulletin of the World Health Organization che analizzava le associazioni tra deregolamentazione del mercato (un indice indiretto di neoliberismo), consumo di junk food e indice di massa corporea in 25 paesi dell’OCSE (dal 1999 al 2008).
* La più recente letteratura sull’argomento suggerisce tuttavia di concentrarsi su programmi e politiche che riduconogli alimenti (anzi i prodotti) ultra-raffinati invece di concentrarsi su grassi, zuccheri e sale. Allego qui un report della FAO che descrive i contributi di Carlos Monteiro sull’argomento e sulla necessità di ri-concetualizzare la salubricità degli alimenti secondo tali nuovi criteri
E il link del paper intitolato “The influence of market deregulation on fast food consumption and body mass index: a cross-national time series analysis”
 

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A causa del coronavirus la speranza di vita è scesa ai livelli di 10 anni fa – Wired

Sorgente: A causa del coronavirus la speranza di vita è scesa ai livelli di 10 anni fa – Wired

Quasi 141 milioni di americani vaccinati, su 331. Tra i primi, 535 decessi attribuiti al Covid. Tra i non vaccinati, nello stesso periodo 206’099. 0.26% contro 99.74%. Per fare la giusta proporzione occorre considerare che la popolazione vaccinata è cresciuta gradualmente e nello stesso momento è diminuita quella non vaccinata. Meglio quindi non paragonare i dati finali ma farlo con la sommatoria. I dati non sono perfettamente allineati ma bisognerebbe anche tenere conto della parziale protezione della prima dose e quindi pochi giorni non sono significativi. Inutile cercare il pelo nell’uovo. Se il vaccino non funzionasse, tra i vaccinati dovremmo osservare 38’422 decessi. Visto che sono stati 535, la vaccinazione ha risparmiato 37’887 decessi. Qui un paio di esempi grafici. Seguono i dati CDC

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Integrale della popolazione USA completamente vaccinata e non 535 deceduti, parı allo0.26%d 0.26% totale da quando prima persona stata completamente vaccinata Vaccinati Non vaccinati 18.59% 206'099 decessi, pari 74% tutti decessi quando persona primapersonaèstat estata completamentevaccinata 81.41%"Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

 
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Pubblicato da su 15 giugno 2021 in aging/age/anziani, covid19, epidemiologia

 

Istat: sempre meno italiani e sempre più vecchi (07/02/2019) – Vita.it

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Pubblicato da su 27 febbraio 2021 in aging/age/anziani, epidemiologia

 

Civico20News – mortalità incidenti domestici

Sorgente: Civico20News – Davvero dovremo essere così preoccupati per il Coronavirus ?

 
 

Nel 2020 in Italia un eccesso di mortalità senza precedentiexcess

Sorgente: Nel 2020 in Italia un eccesso di mortalità senza precedenti

 
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Pubblicato da su 25 gennaio 2021 in aging/age/anziani, covid19, epidemiologia

 

Se la somministrazione della vaccinazione fosse stata fatta in modo ottimale guardando strettamente al rischio di perdere la vita per COViD-19, cioè vaccinando per primi gli anziani nella fascia 90 anni o più, si eviterebbero invece 13mila decessi e si aumenterebbe la speranza di vita di 42mila anni.

https://www.facebook.com/groups/pillolediottimismo/permalink/2898350763821443/?__cft__%5B0%5D=AZW1e7S9K3C3RMT-eDxhaLzdPdRnZWn55gpGmjmSoC8XmopkMFmbnMEToTcfc7Qdx_Utj006_r-IKX7su869Zy34PPu7pku-M5P4TohO_JavlPBlGc7dkn572mPqA6c-4ywFMFAUxAmpeeQbi2qnqrQ-L3DdMmOZewTOc_xj_JF-VI8znte2EzY9f2ncTxnjcwI&__tn__=%2CO%2CP-R

 

Fino a oggi sono state fatte 720mila vaccinazioni.
La distribuzione per classi di sesso-età farà sì che, basandosi sui dati di mortalità per COVID-19 di ISS e sui dati demografici compresa la speranza di vita di ISTAT, si può stimare che si eviteranno su base annua 660 decessi e si aumenterà la speranza di vita d 7mila anni.

Se la somministrazione della vaccinazione fosse stata fatta in modo ottimale guardando strettamente al rischio di perdere la vita per COViD-19, cioè vaccinando per primi gli anziani nella fascia 90 anni o più, si eviterebbero invece 13mila decessi e si aumenterebbe la speranza di vita di 42mila anni.
Rispetto al totale dei decessi nel 2020, i decessi risparmiati rappresentano il 18,6%, quasi uno su cinque.

Nel fare queste stime ho considerato conservativamente che l’efficacia della vaccinazione sia 100%.

Le obiezioni che vengono fatte a questo ragionamento sono legate al fatto che sarebbe “ovvio” che debbano essere vaccinati per primi gli operatori sanitari che sono in “prima linea” nel “combattere” l’epidemia.

ISS nel suo bollettino scrive che “I dati riportati dalle Regioni/PPAA indicano che la letalità tra gli operatori sanitari è inferiore, anche a parità di classe di età, rispetto alla letalità totale”.
Alla domanda ” Si può ancora essere contagiosi una volta vaccinati? EMA risponde: “Non lo sappiamo ancora. Sarà ancora necessario esaminare l’efficacia del vaccino nel prevenire infezioni asintomatiche, in particolare i dati delle sperimentazioni cliniche e quelli delle somministrazioni dopo l’autorizzazione.” (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/qanda_20_2467 ). Cioè l’immunità sterilizzante del vaccino non è provata, mentre ovviamente è provata in modo esaustivo l’immunità del vaccinato. Quindi, per quello che “sappiamo” oggi, la capacità dell’operatore sanitario di diffondere il virus all’interno dell’istituzione resta invariata dopo la vaccinazione.

Non appare quindi giustificato dare assoluta precedenza, rispetto ai grandi anziani, al personale sanitario, composto per lo più da persone relativamente giovani. Come si vede nella tabella, un ventenne ha 0,0006% di probabilità di morire (1 su 160mila) mentre un novantenne, un po’ di più se maschio, ha una probabilità di morire del 2% (1 su 50). Di ventenni ne sono stati vaccinati 77mila, di grandi anziani un quinto.

Analizzando la tabella salta subito agli occhi un gender-gap difficilmente spiegabile a favore delle femmine che in complesso rappresentano oltre il 60% dei vaccinati. Ancora maggiore nel gruppo dei 90 anni o più, dove le femmine pur superando i maschi di solo 2,5 volte come numero, hanno avuto quasi 6 volte il numero di vaccinazioni.

Nella seconda tabella sono riportati dati analoghi non solo riguardo i decessi, ma aggiungendo a questi i casi critici o severi.
I ragionamenti sono molto simili.
Da qui, tuttavia, si evince ancora meglio che è vaccinando per primi gli anziani che si ridurrà il carico di ospedali e terapie intensive. Se lo si fosse fatto dall’inizio, questo calo sarebbe già sensibile oggi, visto che pare che anche la prima dose di vaccino conferisca un immunità limitata già dopo sette giorni.

Nota finale. Vista l’animosità che circonda questo argomento, risponderò con piacere, anche se nei limiti del possibile, ai commenti espressi in modo assolutamente cortese, soprattutto se contraddittori (mi piace la discussione). Sarò costretto a rinunciare a rispondere agli altri e a rinunciare anche ad avere ulteriori rapporti con chi li esprimerà.

 
 

Morti Covid, cosa dicono i dati: in Italia +93 mila decessi sul 2019 – Il Fatto Quotidiano

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How Covid-19 Will Change Aging and Retirement – WSJ

Mentre la pandemia semina il caos sulla nostra salute mentale e fisica, sta anche rimodellando silenziosamente il modo in cui gli americani affronteranno la pensione e la vecchiaia negli anni a venire. Il virus sta apportando cambiamenti radicali, principalmente “accelerando gli sviluppi già in corso”, afferma il medico e imprenditore Bill Thomas. Ad esempio, “l’isolamento delle persone anziane è stato a lungo un problema, ma Covid sta concentrando l’attenzione sul problema e aggiunge urgenza” per affrontarlo. Alcuni cambiamenti in serbo saranno stressanti. L’aumento dei disavanzi pubblici e il calo dei rendimenti obbligazionari stanno creando così tanta incertezza sul finanziamento del pensionamento che la maggior parte delle persone che possono continuare a lavorare lo faranno e il più a lungo possibile, afferma Laura Carstensen, direttrice del Center on Longevity della Stanford University. “Farà ripensare completamente alla pensione”, dice.

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Rapp Istat Iss  morte e variazioni

Sorgente: Rapp_Istat_Iss.pdf

 

Decessi con Covid o per Covid: i decessi sono PER Covid

– in un lungo nostro post del 5 dicembre (grazie alla collaborazione con il Ricercatore Mirko Celii) abbiamo approfondito come quest’anno (fino a settembre 2020) si siano registrati +45.000 decessi rispetto alla media storica italiana
 2015-2019
– ISTAT ha aggiornato i dati proprio in questi giorni, indicando che l’eccesso di mortalità nei soli mesi di ottobre-novembre è pari a circa 31.000 unità in più rispetto alla media 2015-2019 [1]
 
 
mortalita europa_132033498_136277691624198_648967480579073834_ol’eccesso di mortalità registrato in questo 2020 in Italia, riconducibile al #covid19. Oggi vi riportiamo anche il dato europeo (rispetto alla baseline media 2016-2019) linea 🔵 confrontato con quello italiano (linea 🟣).
Nella finestra temporale gen. 2020 – set. 2020, a livello europeo, abbiamo registrato un +52,7% di decessi rispetto al valore medio 2016-2019. In Italia un +89,6%. Numeri impressionanti. Ma ancora c’è chi afferma che di covid19 non muore praticamente nessuno.
È interessante anche osservare come il grafico a linee confermi come l’epidemia sia prima esplosa in Italia e poi nel resto d’Europa.
 

DECESSI PER COVID O CON COVID?Oggi ci manda una interessante analisi Mirko Celii, Post-doc bioinformatico presso Kaust University. DI MIRKO CELII. Abbiamo avuto meno morti che nel 2019? NO, NON E’ COSI’.E qui il grafico.🟥 La linea rossa è la mortalità media giornaliera dei 5 anni precedenti.🟦 La linea blu è la mortalità media giornaliera del 2020 (dati completi fino al 30 settembre).🟩 La linea verde rappresenta le morti di covid-19.⬛️ La linea nera è la differenza fra la mortalità totale del 2020 e la media degli anni precedenti.I DATI🔴 Ogni giorno muoiono in media circa 1800 persone in Italia.🔵 Quando c’è un’ondata di covid-19, una media di 2500, ovvero il 30% in più.🔵 Al picco del covid si sfiorano i 3500 morti al giorno, il doppio rispetto a quando non c’è il covid (linea blu)⚫️ Nei mesi di marzo, aprile e maggio, in Italia abbiamo avuto il 30% dei morti in più rispetto agli anni scorsi.Il 30% in più è tantissimo.🔵⚫️ Se i morti fossero “con covid” la linea blu sarebbe grosso modo parallela a quella degli anni precedenti, e quella nera sarebbe una linea piatta con valori che oscillano intorno allo zero.E invece NON’ E’ COSI. ANZI.⚫️🟢 Il picco dello scarto di mortalità rispetto agli anni precedenti (linea nera) è quasi il doppio del conteggio ufficiale dei morti per covid-19 a marzo (linea verde), e la differenza totale è di circa 50mila decessi al fronte di 33mila morti di covid-19.🟢 La mortalità per covid-19 è quindi tutt’altro che esagerata, nella prima ondata è stata sottostimata di un buon 30%.🟦 Non ci sono dati completi per la seconda ondata, nel riquadro in alto a destra ci sono i dati parziali di alcune città monitoriate, dove si vede uno scarto sulla media storica grossomodo equivalente rispetto al primo picco.⚫️ Fino a settembre, nonostante un’ondata influenzale meno letale che negli anni precedenti, abbiamo avuto 41mila morti in più rispetto alla media storica, 6mila in pù rispetto ai decessi ufficiali per covid-19.L’8.6% in più.⚫️ Da Marzo a Settembre abbiamo avuto ben 52mila in più, 16mila in più rispetto a quello ufficiale per covid-19.A fine anno rischiamo di arrivare al 15% di morti oltre la media storica, nonostante a gennaio e febbraio abbiamo avuto il 9% di morti in meno per l’influenza.Fonti: ISTAT per mortalità fino al 30 settembrehttps://www.istat.it/it/archivio/240401Ministero della Salute per i dati di monitoraggio per ottobre e novembrehttp://www.salute.gov.it/…/C_17_pubblicazioni_2981…#covid19#mortalità#letalità#decessi#analisidati#bigdata#dataanalysis