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LA CINA e’ il peggio…???
E’ utile fare i test antiCOVID alle frontiere per chi arriva dalla Cina?
Sono domande che ci poniamo in questi giorni, di fronte all’improvvisa (ma non inattesa) fiammata epidemica cinese.
WARNING: post lungo ed in parte complicato. Leggete solo se siete comodi ed avete un po’ di tempo.
Dobbiamo partire da quanto avviene da noi, in Italia ed in Europa e dal clima di “E’ finita la Pandemia” che ormai aleggia da tempo alle nostre latitudini. Non entro nuovamente su questo aspetto. Ho già scritto numerosi post segnalando l’assurdità e la superficialità di tale affermazione.
Da qui una parte dello “stupore” di veder ritornare in gioco una serie di azioni (limitazioni della mobilità mediante screening alle frontiere ed applicazione di norme di isolamento) proprio nel momento in cui viceversa, a livello italiano si sta smontando praticamente tutto quanto messo in piedi negli anni scorsi (ndr: in parte è giusta, in parte è errata questa volontà di “restaurazione”, ma non è l’argomento del post).
Da questo “stupore” italico, quanto sta avvenendo in Cina è la dimostrazione pratica degli sviluppi di alcuni fatti su cui si sta discutendo da tempo attorno a COVID.
1)Lockdown (LD): il lockdown funziona.
Se lo scopo del LD è smussare i picchi epidemici e “flat the curve” (appiattire la curva), il risultato in Cina è stato raggiunto. Ricordiamo che fino al novembre 2022 in Cina i casi ed i decessi per COVID sono stati enormemente minori rispetto all’Italia e all’Europa. Chi, ancora oggi, critica l’aver applicato, in Italia, il LD nel 2020 a marzo aprile maggio e poi a novembre dicembre puo’ adesso vedere, nella realtà cinese, cosa sarebbe successo se non ci fosse stato.
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Ho pubblicato alcuni post:
Con piacere vedo che importanti ed autorevoli scienziati ed esperti hanno espresso queste opinioni giungendo alle stesse conclusioni.
https://www.facebook.com/cattiviscienziati qui: https://bit.ly/3DdEBvK e https://www.facebook.com/antonellaviolaofficial qui: https://bit.ly/3FuGEhU
come va in Ungheria?
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid05jA6RXFKTPrDmBdo8ZYVmmwc8gypmu6W4D14HsvRfFTZPBB1Wuuy4zdbwRivZNNtl&id=100009914490292&cft[0]=AZWd2okYJ21USTW7RDPE3CEBN_JyvGT9PC-_F5OFeyEVFIUCIUT2YOG1ka4fTiN8Ssbd-4gpkcqeiQrLYhZP8apCdYR0V_dWZtT0UuDDJMFbE9BI87Wo0Y7lZr61nKUEwSPd6dVa3qNR0zA7mGbqI8Ep317YY9hHPPtfGx6QJXMSHQ&tn=%2CO%2CP-R
I NUMERI. basta leggerli.
Probabilmente la Meloni (e chi le dovrebbe fare da consigliere tecnico) non sa leggere.
Altrimenti non si spiega la frase “nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagio” detta dal premier durante il discorso in Parlamento
Questa è una favole che gira da mesi e mesi, supportata, ahimè anche da alcuni “esperti” .
Guardando la nostra Europa, dove quindi la diffusione epidemica ha avuto ondate più o meno simili e considerando il clima, vediamo, dal grafico (in allegato-nazioni che hanno avuto più decessi) che l’Italia, pur se ha avuto certamente una notevole numero di decessi, purtroppo è in buon compagnia e risulta ben indietro tra le nazioni europee con più decessi ed ha numeri simili a nazioni considerate virtuose come Spagna, Portogallo, Francia.
Andiamo, inoltre, a vedere due fattori MOLTO importanti e di cui occorre tener conto:
1)L’Italia è stata la PRIMA nazione europea (ed al mondo al di fuori della Cina) ad avere l’ondata COVID a partire da fine febbraio 2020. Se da quei numeri si potesse togliere quella prima fase, in cui gli altri paesi ci guardavano quasi con stupore e un po’ di ironia ( ” i soliti italiani che non sono capaci di nulla”) semplicemente perchè il virus non era ancora arrivato da loro (ma sarebbe stato questione di giorni qui il TIME del 10 marzo 2020 https://time.com/5799586/italy-coronavirus-outbreak/ ) e in cui il disastro abbattutosi sul nostro paese era di dimensioni apocalittiche, i nostri morti sarebbero ancora meno.
Per capirci al 1° aprile 2020 (quindi dopo circa 30-40 giorni dall’inizio dell’epidemia in Italia), la nostra nazione aveva 3 volte tanto i decessi di UK, 10 volte tanto i decessi del Portogallo, 100 volte tanto i decessi della Ungheria e 153 tanto i decessi della Bulgaria.
Ho indicato Ungheria (dell’amichetto Orban) e Bulgaria che sono, invece ed ora, di gran lunga ed effettivamente, le nazioni con più decessi in Europa.
2) L’Italia aveva (ed in parte, ha ancora) la popolazione più vecchia d’Europa (e tra le più vecchie del Mondo).
Nel 2020, su dati non ancora “inquinati” dal COVID, l’ Italia aveva il record di over65 con il 22,8%
https://www.ansa.it/…/-italiani-i-piu-vecchi-deuropa-il….
Ricordiamo che gli over 65 sono coloro che hanno pagato il prezzo più alto alla mortalità per COVID.
I dati sopra riportati sono dati semplici, facilmente ritrovabili in rete ( la Meloni, ovviamente, non ha mai avuto il modo di studiare epidemiologia) e mi lascia perplesso che i suoi “consiglieri tecnici” non le abbiano dato notizie migliori.
Concludo ricordando che WHO/OMS , nel 2020 a settembre , ci fece i complimenti ed anche la stampa tedesca ebbe parole di ammirazione
https://www.ansa.it/…/coronavirus-oms-italia-esempio…
https://stream24.ilsole24ore.com/…/coronavirus…/ADHx0er
per come eravamo riusciti a gestire l’epidemia anche grazie ai lock down su cui la Meloni parla male.
Spero che nei mesi prossimi il Premier capisca quanto sia veramente accaduto e, tolta ormai la necessità di fare opposizione a qualunque costo e quindi sparare sul Governo, da Governante dia la giusta dimensione agli avvenimenti.
REVISIONE STORICA …
Negli ultimi 2-3 mesi (campagna elettorale), ma anche nelle ultime settimane [1], è stata alimentata ad arte dalla “multinazionale no vax” una campagna denigratoria contro le misure adottate dal precedente governo nel 2021 ed inizio 2022 volte sia ad incentivare la vaccinazione che a ridurre il rischio di contagio nei luoghi a maggior rischio (Green Pass ed obbligo vaccinale).
La base pseudo-scientifica di questa campagna è che I VACCINI NON HANNO MAI PROTETTO DAL CONTAGIO e “loro lo sapevano!!!”.
Ora le prove che le cose non stanno così in epoca pre-omicron sono talmente eclatanti che non vale neanche la pena tornare sull’argomento.
Abbiamo però sempre detto che “con il senno di poi”, probabilmente tali misure non servivano più in epoca Omicron, dato che la protezione dal contagio dei vaccini contro Omicron 1-2 sembrava molto scarsa.
Ora è uscito questo bellissimo studio sul NEJM [2] che ci dice che le cose non stanno così.
Probabilmente il nostro governo ha fatto bene ad insistere con tali misure anche durante la prima ondata Omicron.
Perché?
Perché questo studio ci dimostra che:
1. i vaccinati con booster avevano una protezione dal contagio variabile tra il 40 ed oltre il 70% rispetto ai non vaccinati (figura 1)
2. la terza dose aveva una efficacia incrementale del 50% rispetto alla sola seconda dose.
3. Il fatto di essere guarito dal covid in epoca pre-Omicron in un non vaccinato conferiva una protezione dalla re-infezione con Omicron nettamente inferiore rispetto a quella conferita dalle 3 dosi.
Ricordo che questo studio è attendibilissimo per una serie di aspetti metodologici: ampia numerosità (quasi 70.000 persone); studio di popolazioni ad alto rischio di infezione (carcerati e personale che lavora nelle prigioni); popolazione testata regolarmente e frequentemente; analisi statistica solidissima che rende questo studio molto simile ad un trial randomizzato come livello di evidenza.
CONCLUSIONE. Oggi viviamo una situazione di “quasi normalità”. Ma ricordiamoci sempre da dove siamo arrivati e cosa ci ha permesso di ritornare a questa “quasi normalità”.
La “revisione storica” o meglio “la memoria storica” è fondamentale, non per alimentare la solita strumentalizzazione pseudoscientifica, bensì per far crescere in noi un sentimento di genuina GRATITUDINE.
[2] https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2207082