This randomized clinical trial compares the efficacy of ivermectin vs placebo in shortening symptom duration among adult outpatients in the US with symptomatic mild to moderate COVID-19.
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Efficacia degli anti-infiammatori non steroidei su ospedalizzazioni e decessi COVID:
Roberto De Vogli
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Efficacia degli anti-infiammatori non steroidei su ospedalizzazioni e decessi COVID: mass media Italiani vs. systematic review e meta-analisi (controllate le differenze)
Un lettore a caso interessato all’efficacia degli anti-infiammatori non steroidei su ricoveri e decessi COVID, specie dopo l’ullaballoo di questi giorni, decidere di leggere LaVerità, il Corriere della Sera (dei quali abbiamo già parlato) e similmente Huffington Post e trova questo:
“Secondo quanto riportato dalla rivista (l’autore intende Lancet Infectious Diseases: ma quando mai?), per forme lievi e moderate di Covid i risultati sono di grande interesse rispetto all’efficacia dei FANS (gli antifiammatori non steroidei): accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni scendono dell’80% (dato accorpato), le sole ospedalizzazioni dell’85-90%, il tempo di risoluzione dei sintomi si accorcia dell’80% e la necessità di supplementazione di ossigeno del 100%.” (1)
Il lettore superficiale si ferma qui. E qualcuno magari inizia a urlare “ci avete tutti ingannati”, “dovete andare tutti in galera” e altri deliri del genere.
Il lettore attento invece legge anche l’articolo sulla rivista Lancet Infectious Diseases dalla quale l’autore dell’editoriale dell’Huffington Post ha preso spunto per scrivere tutto quello e “surprise surprise” non trova alcun riferimento all’ “effetto 90%” degli anti-infiammatori non steroidei su ospedalizzazioni e mortalità COVID.
In compenso, decide poi di approfondire la letteratura scientifica e trova una revisione sistematica e meta-analisi pubblicata qualche mese fa e legge questo:
“L’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (in particolare ibuprofene, inibitore della COX-2 e aspirina a basso dosaggio) non è risultato associato a mortalità, tasso di ricovero in terapia intensiva, tasso di ventilazione meccanica o somministrazione di supporto respiratorio più elevati . Nonostante le preoccupazioni che i FANS possano aumentare la capacità di SARS-CoV-2 di invadere le cellule umane, non ci sono prove a sostegno del fatto che i FANS peggiorerebbero la prognosi di COVID-19.”
Infine, legge anche le linee guida del Centers for Disease Contro sui trattamenti COVID:
https://www.cdc.gov/…/treatments-for-severe-illness.html
Il lettore attento ha capito almeno due cose:
a) che non esiste alcuna prova scientifica solida a favore dell’ipotesi che i FANS riducano le ospedalizzazioni del 90%
e
b) che il livello di informazione in temi di salute pubblica in Italia non riesce a superare la soglia della pietà.
PS: A rifletterci bene, le peggiori responsabilità di questa ondata di insulti, attacchi e fake news non le hanno i giornalisti. Trovo molto improbabile che Il 90% farlocco sia un numero inventato da chi ha scritto gli editoriali.
Links:
1.
https://www.huffingtonpost.it/…/gli_antinfiammatori…/
2.
https://www.thelancet.com/…/PIIS2589-5370(22…/fulltext
Zhou Q et al. Use of non-steroidal anti-inflammatory drugs and adverse outcomes during the COVID-19 pandemic: A systematic review and meta-analysis. April, 2022.
MORTI PER e CON COVID …
Prof. Alessandro Vitale sta condividendo un aggiornamento sul COVID-19.
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LEZIONE N.3 …
La terza lezione che ho imparato durante questo anno di divulgazione sulla pandemia riguarda la ormai annosa disputa su MORTI PER e CON COVID …
Si tratta di uno di quei pochi temi che, ancor oggi, rischiano di farmi perdere la pazienza e la calma che cerco costantemente di coltivare anche contro i più ottusi interlocutori … Perdo la pazienza perché penso sempre alle vittime della pandemia ed al dolore indescrivibile che hanno sofferto i loro familiari …
Ora anche questo argomento è tornato recentemente di moda perché alcuni “esperti” [1, 2] ritengono che ancor oggi, dopo due anni e mezzo di pandemia, ci sia o un problema classificativo delle cause di morte, o ritengono altresì che i morti odierni siano ancora troppo elevati forse perché le cure non sono adeguate …
L’UNICO FARMACO CHE RAGGIUNGE IL 90% DI EFFICACIA …
Mi piace concludere così la “diatriba del Weekend”, quella della ipotetica “straordinaria efficacia al 90%” dei FANS nel ridurre il rischio di ricovero… di Remuzzi
Abbiamo dimostrato con molteplici interventi che si trattava di una enorme bufala.
L’ha scritto il sottoscritto [1], ha continuato Paolo TuttoTroppo [2,3], ha posto una pietra sopra definitiva Roberta Villa [4], e per concludere consiglio uno splendido post di Rossana Garavaglia [5].
Quali sono, quindi, gli unici “farmaci” che possono raggiungere questo fatidico 90%?
Solo i vaccini continuano ad avere questa straordinaria potenzialità [6].
Anche se ormai un pò vecchi, anche se hanno perso buona parte dell’efficacia nel proteggere dal contagio specie con la variante Omicron, questi straordinari farmaci sono in grado ancor oggi di superare l’80% di efficacia nel prevenire la malattia severa negli over 60 anni, lambendo il 90% negli 80+ (figura 1).
La loro efficacia non si limita però solo a questo, poiché recenti evidenze dimostrano che il vaccinato che si infetta ha anche un rischio molto minore di sviluppare sequele importanti non legate alla infezione delle vie respiratorie, come miocardite, scompenso cardiaco e Long Covid [7, 8, 9].
Bene, dopo questo piccola “review” anti bufala, torniamo ad occuparci di cose serie …
[1] https://www.facebook.com/drvitalepadova/posts/5844410382256245
[2] https://www.facebook.com/tuttotroppo/posts/619196212899805
[3] https://www.facebook.com/tuttotroppo/posts/619710859515007
[4] https://www.facebook.com/roberta.villa.94/posts/10223079862245115
[5] https://www.facebook.com/rossana.garavaglia.3/posts/5901370256565116
[6] https://www.epicentro.iss.it/…/Bollettino-sorveglianza…
[7] https://www.ahajournals.org/…/CIRCULATIONAHA.122.059970…
[8] https://www.nature.com/articles/s41467-022-31834-y
[9] https://www.thelancet.com/…/PIIS2589-5370%2822…/fulltext
IL NON STUDIO SULL’EFFICACIA DEI FANS PER IL COVID
Nel mio post ironico e provocatorio di ieri sono stato prevedibilmente aggredito da un sacco di gente che mi accusava di parlare di uno studio senza averlo letto.
Posto che il mio commento riguardava l’atteggiamento dei no vax e non il risultato dello studio, date le polemiche lo studio l’ho letto, e ho capito che a non averlo letto sono proprio quelli che ne decantano i risultati.
Brevemente.
1. NON È UNO STUDIO
Il paper in questione non è uno studio randomizzato e controllato in doppio cieco che ha cercato di verificare l’efficacia dei FANS. Esso è solo una revisione della letteratura precedente, ossia una review che raccoglie una serie altri studi sull’efficacia di varie terapie.
Come tale, non ha scoperto nulla di nuovo, non ha svolto alcun esperimento, ha solo razionalizzato dati di altri studi che conoscevamo già.
2. EFFICACIA DEL 90%?
I detrattori decantano un’efficacia del 90% nel ridurre il rischio di sviluppare la forma grave della malattia.
Mi piacerebbe capire DOVE avrebbero letto questa affermazione nel paper.
Quello che invece c’è scritto (foto 1) è che l’uso dei FANS riduce del 90% I GIORNI DI DEGENZA IN OSPEDALE, non lo sviluppo della malattia in forma grave. Semplicemente, chi prende i FANS esce di ospedale prima di chi non li prende.
Peraltro, questa deduzione si basa su uno studio dell’anno scorso di cui avevo già parlato, svolto su un campione di appena 180 persone, non peer reviewd e condotto in “intention to threat” (1), quindi lascia molto il tempo che trova.
3. IL PARACETAMOLO PEGGIORA LE CONDIZIONI DEI PAZIENTI
L’ultimo mantra decantato su questo studio è il fatto che avrebbe dimostrato che il Paracetamolo peggiori le condizioni dei pazienti. Di nuovo, questo non è uno studio quindi non dimostra un bel niente, in realtà il paper si limita a dire (foto 2) che, in base ad altri 2 studi citati, il paracetamolo riduce le scorte di glutatione nel sangue e quindi “POTREBBE” aggravare il quadro clinico.
Si tratta di una tesi già conosciuta da tempo, nulla di nuovo dunque, già contestata in tutte le salse da altri studi.
Si legge ad esempio a questo link
(2) che tale tesi non regge, in quanto “A dosi terapeutiche, solamente una piccola parte (circa 5%) di paracetamolo subisce un metabolismo ossidativo, entrando quindi nella via metabolica che coinvolge il glutatione intracellulare. Pertanto non vi è alcuna evidenza scientifica che il paracetamolo, a dosaggi terapeutici, riduca in maniera significativa le “scorte” di glutatione né possa peggiorare il decorso clinico dell’infezione da COVID-19”. A supporto di questa contro tesi, peraltro, vengono citati 3 studi (3-4-5) quindi sarebbe da capire come mai dovete prendere per vero una tesi basata su alcuni studi e non quella contraria basata su altri.
Questo è ciò che dice questo NON studio.
Ancora una volta, avete solo dimostrato che gli studi manco li leggete e accusate gli altri di non farlo, e vi limitate a ripetere a pappagallo quello che trovate su internet.
Il vostro è solo bias di conferma, prendete per vero quello che vi piace senza neanche verificarlo.
E finite sempre per fare figure barbine.
—————-
Fonti:
(1) https://www.paolotuttotroppo.it/le-terapie-domiciliari…/
(2)
https://www.burlo.trieste.it/…/2021-14-dicembre…)
(3)
Pandolfi S, Simonetti V, Ricevuti G, Chirumbolo S. Paracetamol in the home treatment of early COVID-19 symptoms: a possible foe rather than a friend for elderly patients? J Med Virol. 2021;93(10):5704-5706.
(4)
Sestili P, Fimognari C. Paracetamol-Induced Glutathione Consumption: Is There a Link With Severe COVID-19 Illness? Front Pharmacol. 2020;11:579944.
(5)
WHO Home care for patients with suspected or confirmed COVID-19 and management of their contacts. Interim guidance, 13 August 2020),
Effect of Early Treatment with Ivermectin among Patients with Covid-19 | NEJM
Original Article from The New England Journal of Medicine — Effect of Early Treatment with Ivermectin among Patients with Covid-19
Sorgente: Effect of Early Treatment with Ivermectin among Patients with Covid-19 | NEJM
Antivirali_ Rational design of a new class of protease inhibitors for the potential treatment of coronavirus diseases | bioRxiv
COVID-19 Therapeutics for Nonhospitalized Patients | Infectious Diseases | JAMA | JAMA Network
Sorgente: Gestione domiciliare del COVID-19: le raccomandazioni italiane | Univadis
Sorgente: COVID-19 Therapeutics for Nonhospitalized Patients | Infectious Diseases | JAMA | JAMA Network
Sorgente: Therapeutics and COVID-19: living guideline
Sorgente: IT_Raccomandazioni_AIFA_gestione_domiciliare_COVID-19_Vers4_14.12.2021.pdf